Carcinoma in situ della mammella: Una Guida Completa

Carcinoma in Situ della Mammella

 

Il carcinoma in situ della mammella è una condizione che colpisce un numero significativo di donne in tutto il mondo. Questo articolo dettagliato esplorerà il carcinoma in situ della mammella, comprendendone la definizione, le varietà, i fattori di rischio, la diagnosi, il trattamento e le implicazioni psicologiche ed emotive per le pazienti.

La diffusione degli screening per la diagnosi precoce del tumore alla mammella attraverso la mammografia  ha comportato la frequente identificazione di forme precoci di neoplasia . Poichè tali tipi di tumore possono evolvere verso forme infiltranti ,, il trattamento locale e quello sistemico hanno lo scopo di prevenire l’insorgenza del carcinoma invasivo.

 

Definizione del Carcinoma in Situ della Mammella

Il carcinoma in situ della mammella è uno stadio precoce del cancro al seno, in cui le cellule tumorali sono limitate all’interno dei dotti galattofori o dei lobuli ghiandolari, senza invadere i tessuti circostanti. La parola “in situ” deriva dal latino e significa “nel posto” o “al proprio posto”, il che implica che le cellule tumorali sono rimaste confinate alla loro origine. Questo stadio precoce è cruciale poiché, se individuato e trattato in tempo , offre una prognosi notevolmente migliore rispetto alla diagnosi di cancro al seno invasivo.

 

Varietà di Carcinoma in Situ della Mammella

Esistono due forme principali di carcinoma in situ della mammella:

  1. Carcinoma Duttale in Situ (DCIS): Questa è la forma più comune di carcinoma in situ della mammella. Coinvolge i dotti galattofori, le strutture che trasportano il latte verso il capezzolo. Le cellule tumorali si sviluppano all’interno di questi dotti, ma non si diffondono al di fuori di essi. DCIS può essere suddiviso in diversi sottotipi in base alla sua composizione cellulare e al grado di anomalia delle cellule coinvolte.
  2. Carcinoma Lobulare in Situ (LCIS): Questa forma coinvolge le ghiandole mammarie che producono il latte. LCIS è solitamente meno comune rispetto al DCIS e non è considerato un vero e proprio cancro. Tuttavia, può aumentare il rischio di sviluppare un cancro invasivo in futuro.

 

Fattori di Rischio

Ci sono diversi fattori di rischio associati al queste forme di tumore

  1. Sesso e Età: , l’età è un fattore di rischio importante. Il rischio aumenta con l’invecchiamento . E’ una forma rarissima negli uomini
  2. Storia Familiare e Genetica: Le donne con una storia familiare di cancro al seno o portatrici di mutazioni genetiche come BRCA1 e BRCA2 hanno un rischio maggiore.
  3. Esposizione agli Estrogeni: L’uso prolungato di terapie ormonali sostitutive (per la menopausa), così come l’inizio precoce delle mestruazioni e la menopausa tardiva, possono aumentare il rischio.
  4. Obesità: Essere in sovrappeso o obesi può aumentare il rischio di carcinoma in situ della mammella.
  5. Esposizione alla Radioterapia: Le donne che hanno ricevuto radioterapia al torace in giovane età (ad esempio, per il linfoma di Hodgkin) possono essere a maggior rischio.

 

Diagnosi del Carcinoma in Situ della Mammella

La diagnosi precoce del carcinoma in situ della mammella è fondamentale per un trattamento efficace. Di seguito sono elencati i passaggi comuni per la diagnosi:

  1. Esame Clinico: Il senologo  esamina la mammella alla ricerca di noduli, cambiamenti nella forma o altre anomalie.
  2. Mammografia: La mammografia è un esame di screening essenziale per rilevare cambiamenti nella mammella. Può mostrare immagini sospette, come calcificazioni o masse.
  3. Biopsia: Se si sospetta la presenza di carcinoma in situ, viene eseguita una biopsia. Durante questo procedimento, un campione di tessuto sospetto viene prelevato e analizzato in laboratorio.
  4. Stadiazione: Una volta confermata la diagnosi, viene effettuata una stadiazione per determinare l’estensione del tumore e se si è diffuso oltre i dotti galattofori o le ghiandole mammarie.

Trattamento del Carcinoma in Situ della Mammella

Il trattamento  dipende dalla varietà e dallo stadio del tumore, nonché da altri fattori individuali della paziente. Le opzioni di trattamento comuni includono:

  1. Chirurgia: La rimozione chirurgica del tessuto interessato è spesso il trattamento principale. Nel caso del DCIS, la mastectomia parziale o la quadrantectomia possono essere considerate tenendo sempre conto dell’estensione della malattia e del volume della mammella.
  2. Radioterapia: Dopo la chirurgia, la radioterapia può essere raccomandata per ridurre il rischio di ricorrenza in base al tipo di esame istologico definitivo.
  3. Terapia Ormonale: Alcune forme di carcinoma in situ della mammella possono essere influenzate dagli ormoni. La terapia ormonale può essere raccomandata in alcuni casi.
  4. Monitoraggio Regolare: Per il carcinoma lobulare in situ, il monitoraggio regolare può essere l’opzione preferita, insieme a misure di prevenzione come la chemioprevenzione.
  5. Chirurgia Preventiva: Per alcune donne a rischio elevato, come quelle con mutazioni BRCA, la chirurgia preventiva (mastectomia bilaterale) può essere una scelta per evitare l’insorgenza del tumore nel corso degli anni.

 

Implicazioni Psicologiche ed Emotive

carcinoma in situ

La diagnosi di questa forma di tumore può avere un impatto significativo sulla salute mentale e emotiva della paziente. Molti pazienti sperimentano una gamma di emozioni, tra cui paura, ansia, tristezza e confusione. Il supporto psicologico e il coinvolgimento di gruppi di supporto possono essere essenziali per affrontare questi aspetti emotivi della malattia.

 

Conclusione

Il carcinoma in situ della mammella è uno stadio precoce di cancro al seno con prognosi favorevole se trattato in modo tempestivo. La diagnosi precoce è fondamentale, e le donne dovrebbero essere attente alla loro salute mammaria attraverso l’autopalpazione

 

Per maggiori informazioni scrivi a     massimo.vergine@uniroma1.it

 

Prof. Massimo Vergine-Chirurgo senologo

Direttore Unità Operativa Complessa della Chirurgia della mammella- chirurgo Breast Unit

Policlinico Umberto I di Roma

Per appuntamento per visita senologica Policlinico Umberto I  tel. 06.49977800 – 3396166430

o scrivere a  massimo.vergine@uniroma1.it

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