Indagini Strumentali nel tumore al seno

 

LE PRINICIPALI INDAGINI STRUMENTALI SONO:

  1. Ecografia mammaria
  2. Mammografia
  3. Risonanza magnetica nucleare

Nelle strategie per il controllo del tumore alla mammella la fase diagnostica riveste da sempre un’importanza fondamentale:
Il complesso processo di sviluppo e crescita tumorale vede infatti una latenza di alcunianni, durante il quale la malattia non manifesta sintomi che possono indurre il medico o la donna a sospettarne l’esistenza.
In questo caso, però, segni minimi ed indiretti possono essere rilevati dalle indagini strumentali e, in particolare, dalla mammografia.

La diagnosi precoce del tumore al seno offre alle pazienti  due importantissimi vantaggi: la certezza di poter essere curate con interventi sempre meno mutilanti e invasivi e, spesso, di poter evitare il ricorso alla chemioterapia.

Indagini Diagnostiche In Senologia

Autoesame (autopalpazione)

  • La maggior parte dei tumori viene ancora oggi scoperta in seguito al riscontro da parte della paziente della presenza di uno o più segni sospetti. Questo purtroppo avviene perché ancora molte, troppe, donne per varie ragioni non si sottopongono a controlli senologici regolari utili per cogliere la malattia in fase asintomatica.
  • Per questo è importante che le donne siano almeno correttamente informate e imparino a conoscere il proprio seno attraverso l'autopalpazione per potersi rivolgere con tempestività al medico in caso di comparsa di noduli, alterazioni della cute, retrazione dei capezzoli, secrezioni ecc.
  • L’esecuzione periodica dell’autopalpazione deve essere quindi raccomandata, senza peraltro colpevolizzare le donne che non desiderano eseguirlo, tenuto conto del fatto che può essere causa di falsi allarmi e di falsa rassicurazione e che l’evidenza scientifica oggi disponibile non ne dimostra un impatto in termini di riduzione di mortalità.

Visita senologica

  • È l'esame di base in senologia clinica in particolare nel caso di donne che presentano sintomi e rappresenta l'occasione per affrontare con la donna il problema del tumore della mammella.
  •  La visita senologica presenta dei limiti intrinseci nel riconoscere le lesioni tumorali di dimensioni limitate, così come non è spesso in grado di fornire indicazioni attendibili sulla natura dei reperti riscontrati.
  • L'esame clinico deve essere quindi integrato, da altri test complementari.
  • Non si può peraltro affidare solo alle indagini strumentali una visione d’insieme della persona e del suo stato di salute, in relazione alla prevenzione o alla cura del tumore al seno, ma è necessario accompagnare la donna attraverso un percorso il più rassicurante possibile, del quale la visita senologica è primo passo ma anche punto di riferimento costante.

Mammografia

  • La mammografia tra le indagini strumentali è una  tecnica morfologica capace di esplorare la mammella in tutta la sua completezza è, fra le indagini attualmente disponibili, quella che consente di individuare il maggior numero di tumori in fase iniziale.
  • Nonostante la sua elevata sensibilità non è per altro in grado tuttavia di identificare tutti i tumori, soprattutto nelle mammelle a maggior densità. Per tale ragione, la mammografia va ripetuta periodicamente e costantemente.
  • Eseguire la mammografia nelle donne di età superiore ai 35 anni è sempre opportuno in presenza di un sintomo perché permette, da un lato, di migliorare sensibilità diagnostica globale e, dall’altro, di evitare nei casi risultati inequivocabilmente benigni il ricorso alla biopsia.

COMPORTA DEI RISCHI FARE LA MAMMOGRAFIA?

  • La mammografia è un esame privo di rischi perché viene eseguito con apparecchi dedicati, in grado di produrre ottime immagini con dosi di radiazioni molto contenute e ulteriormente ridotte con l’avvento e la diffusione della tecnologia digitale e con la tomosintesi. Molto importante riveste la mammografia nello studio delle microcalcificazioni mammarie , che talvolta sono presenti nelle fasi iniziali dei tumori (microcalcificazione a cluster).
  • Le microcalcificazioni sono il segno radiologico più frequente nel carcinoma duttale in situ e in circa il 60% dei casi rappresenta l'unica evidenza della patologia.In circa il 30% dei casi le microcalcificazioni si possono associare a neoformazioni nodulari.

Cosa Sono Le Microcalcificazioni Alla Mammella?

Le microcalcificazioni sono depositi di sali di calcio nella ghiandola mammaria e leggendo il referto di una mammografia è abbastanza comune riscontrarne la presenza.
Le microcalcificazioni del seno possono assumere alla lettura diversi aspetti ma quello che desta maggiore preoccupazioni sono le microcalcificazioni a "cluster", puntiformi.
Su questo tipo di microcalcificazioni viene quasi sempre richiesto un approfondimento mediante una biopsia (mammotome) che il radiologo eseguirà sotto guida mammografica.

La mammografia è dolorosa?
La compressione della mammella durante l'esecuzione della mammografia può risultare a volte fastidiosa o leggermente dolorosa. Dura poco tempo ed è comunque indispensabile per ottenere un buon risultato.

Ecografia mammaria

  • L'ecografia mammaria è una metodica basata sull’uso degli ultrasuoni e non prevede in nessun modo l’impiego di radiazioni ionizzanti. In senologia è l'esame di elezione nelle donne giovani che presentano di sintomi, come integrazione della mammografia in presenza di seno denso o di reperti dubbi e nella valutazione di impianti protesici.
  • Nonostante il continuo evolversi della tecnologia, l'ecografia mammaria rimane ancora esame complementare alla clinica ed alla mammografia e non dovrebbe essere utilizzata come unico esame diagnostico se si eccettuano le situazioni già enunciate. Associata alla mammografia, ne incrementa la sensibilità sia su lesioni palpabili che non palpabili

Quando si utilizza l'ecografia mammaria?

  • L'ecografia mammaria è in genere la metodica di scelta nelle donne giovani, perchè evita l'esposizione a radiazioni.
    Inoltre è la metodica di elezione in caso di sospette neoformazioni in donne in gravidanza , nonchè durante l'allattamento .
  • L'ecografia mammaria è utile anche nella valutazione di noduli palpabili periferici , difficilmente visibili alle tradizionali mammografie.
  • Qualora il nodulo presenta margini irregolari o sfumati verranno approfonditi gli accertamenti diagnostici.
  • Spesso possono essere riscontrate delle cisti a contenuto sierosi che hanno delle caratteristiche del tutto benigni e talvolta possono riassorbirsi e scomparire con il tempo.

Ecografia nello studio del cavo ascellare

Indispensabile l'ecografia è nello studio del cavo ascellare e quindi dei linfonodi in ascella . In caso di linfonodi sospetti si può eseguire un agoaspirato ecoguidato

Risonanza magnetica della mammella

  • La risonanza magnetica della mammella si avvale di apparecchiature dotate di programmi in grado garantire l’esecuzione di uno studio panoramico dinamico di entrambe le mammella grazie all’elaborazione delle immagini precedentemente acquisite.
  • Allo stato attuale, la risonanza mammaria non è proponibile come primo esame di diagnostica senologica ma solo come tecnica da impiegarsi ad integrazione di mammografia e dell’ecografia. Le indicazioni principali all’esame sono: lo studio di donne a rischio genetico o elevato rischio familiare per carcinoma mammario, la ricerca di eventuali altri focolai di malattia occulta in caso di lesioni già diagnosticate con tecniche tradizionali e candidate ad intervento chirurgico conservativo, la valutazione delle donne con protesi perché risulta ancor più efficace dell’ecografia per valutare l’integrità degli impianti.
  • Il mancato rispetto di queste indicazioni riportate oltre ad ostacolare il corretto iter diagnostico, rischia di creare false aspettative da parte delle donne ed inutili e costose richieste di controlli a distanza di tempo o biopsie

Accertamenti suggeriti per prevenzione o diagnosi di tumore al seno

Donne senza sintomi

Età inferiore ai 40 anni
Il primo test consigliato è l'esame clinico. In presenza di segni obiettivi che meritino un ulteriore accertamento diagnostico si dovrà ricorrere all' ecografia e, se necessario, alla mammografia e al prelievo con ago. Il solo controllo ecografico di routine, in assenza di segni obiettivi, non trova giustificazione. Prima di una stimolazione ormonale o di posizionamento di impianto protesico potrebbe essere utile sottoporre a mammografia la donna sopra i 35 aa.

Età 40-49 anni
In questa fascia di età i controlli sono consigliati ogni 12-18 mesi. Date le maggiori difficoltà diagnostiche, derivanti dalla maggior frequenza di seni ad alta densità, potrà essere valutato l’impiego a fianco della mammografia anche dell'esame clinico e dell’ecografia, specie in presenza di fattori di documentata familiarità per tumore mammario e/o ovarico.

Età oltre 50 anni
L’esame da raccomandare è la mammografia con periodica biennale. A fianco di questa, come per le quarantenni, potrà essere valutato l’impiego dell'esame clinico e dell’ecografia.

Il prolungamento della vita media suggerisce di continuare i controlli periodici almeno fino ai 74 anni. La letteratura evidenzia un rischio di incidenza di tumore al seno significativamente superiore per le donne in terapia da almeno 5 anni, e, in alcuni studi, si ipotizza una minore sensibilità dell'esame mammografico a causa di un aumento della radiodensità delle strutture mammarie.

 

Donne con sintomi clinici

Età inferiore ai 40 anni
In rapporto alla ridotta incidenza del carcinoma mammario e quindi al modesto rischio di queste donne di esserne affette, l'esame clinico eseguito può essere sufficiente. Tuttavia, in caso di riscontro di vera patologia focale, risulta indispensabile il ricorso all'ecografia, alla mammografia ed eventualmente all’ accertamento con agoaspirazione.

Età superiore ai 40 anni
La mammografia, la visita senologica e l'ecografia, associate, consentono la diagnosi corretta della maggior parte della patologia in atto e pone al riparo dalla mancata diagnosi di carcinomi radiologicamente non rilevabili. Lo studio con ecografia è indispensabile sia in caso di non buona esplorabiltà radiologica della mammella (mammelle dense) sia in caso di riscontro mammografico o clinico di noduli di natura non chiara.
* sintesi dalle linee guida della Forza Operativa Nazionale sul Carcinoma Mammario.

 

Prof. Massimo Vergine-Chirurgo senologo

Direttore Unità Operativa Complessa della Chirurgia della mammella- chirurgo Breast Unit

Policlinico Umberto I di Roma

Per appuntamento per visita senologica Policlinico Umberto I  tel. 06.49977800  o scrivere a  massimo.vergine@uniroma1.it

Visita il Lunedi ore 8-13

 

Per  appuntamenti  in intramoenia

Clinica Mater Dei                tel. 06.83803

Studio Artemisia Lab          tel 06.39919869