Cosa fare in caso di rottura di protesi mammaria?

Rottura di protesi mammaria

 

Le pazienti sottoposte a mastoplastica additiva o a ricostruzione  con protesi mammarie al silicone in gel coesivo debbono sapere che le protesi mammarie hanno una durata limitata nel tempo e in caso di rottura di protesi mammaria o di contrattura capsulare potrebbe essere necessario rimuoverle e sostituirle.

Vari fattori possono concorrere alla rottura protesica, quali ad esempio difetti di produzione (rarissimi), importanti traumi al seno, infezioni,contrattura capsulare e comunque sono soggette a deterioramento con il passare degli anni.

Con quale incidenza si può rompere una protesi mammaria?

Attualmente l’incidenza di rottura degli impianti protesici è comunemente stimata intorno al 4-6 %

Anche la contrattura capsulare può verificarsi con il passare degli anni e può essere bilaterale o monolaterale. Il tessuto cicatriziale che avvolge la protesi (capsula) può infiammarsi e ispessirsi , strangolarla  e deformarla, con conseguente dolore e  talvolta dislocazione.

Se la tua protesi mammaria si rompe?

Tutte le protesi mammarie prima o poi si romperanno. Che durino a  vita sarà ancora tutto da dimostrare.

Alcune si possono rompere anche nei primi anni , ma più passano gli anni e più sale il rischio di rottura .Tuttavia non è sempre semplice riconoscere la rottura.  Vedremo ora alcune informazioni che possono esserti utili.

Protesi mammarie al silicone

Se si rompe una protesi mammaria in gel di silicone, il contenuto (specilamente in quelle di ultima generazione in gel coesivo) di solito perde molto lentamente. Una protesi rotta talvolta viene scoperta solo quando si rimuove anche per altre cause.

In tal caso comunque possono accadere 2 cose:

1) Rottura intracapsulare : sono le più frequenti (90%)  Il gel di silicone esce dall’involucro della protesi, ma resta all’interno della tasca protesica, ed è un evenienza molto frequente nelle protesi di ultima generazione in gel coesivo.

2) Rotture extracapsulari   (10 %)  Il silicone talvolta può uscire dalla tasca protesica, Può avvenire in caso di protesi di vecchia generazione il silicone liquido o semiliquido .In questi casi l’evento è più pericoloso in quanto il silicone può migrare soprattutto ai linfonodi ascellari e talvolta si è riscontrato anche a livello dei polmoni.

Come posso scoprire se le protesi sono rotte?

In alcuni casi si nota un pò di dolore alla palpazione della mammella e si può avere una cambiamento delle dimensioni e della forma di questa. Talvolta  è successo che alcune pazienti non abbiano  avvisato nessun sintomo e cambiamento e quindi solo una rimozione dettata  per altri motivi ne ha dato riscontro. Puo succedere  ad  esempio che in caso di  esami strumentali occasionali  quali  ad esempio la risonanza magnetica o un ecografia ci siano stati referti  di sospetta rottura protesica senza che la paziente avesse nessun sintomo.

Cosa si deve fare se le protesi sono rotte?

Il consiglio migliore che si possa dare è quello di ricorrere quanto prima alla rimozione :  in questo caso sta sempre al chirurgo una volta consigliare alla paziente cosa sia migliore fare cio[ se rimuovere e sostituirle oppure se sia il caso di rimuoverle , aspettare che la situazione locale migliori e riposizionarle doipo alcuni mesi.

RIMOZIONE E SOSTITUZIONE PROTESI MAMMARIA

La rimozione delle protesi rotte in gel di silicone e soprattutto in silicone semiliquido non è sempre un intervento semplice come alcune donne pensano.

La rimozione delle protesi mammarie talvolta richiede una buona esperienza e capacità da parte del chirurgo in quanto  gli interventi potrebbero essere  complessi e  in caso di rimozione  anche della  capsula potrebbero non garantire un risultato estetico ottimale .

E molto importante che il chirurgo valuti se sia il caso di rimuovere sempre insieme alla protesi rotta anche la capsula in un blocco unico, in quanto altrimenti può rimanere silicone fuoriuscito oppure essersi creati focolai di batteri che possono dare problemi nel postoperatorio soprattutto se si opta per mettere nuove protesi. Se sono presenti focolai di infezione sarebbe opportuno sempre non inserire nuove protesi ma optare per una buona detersione, terapia antibiotica e possibilità di rimettere le protes ia  a distanza di alcuni mesi.

RUOLO DELLA RISONANZA IN CASO DI ROTTURA DI PROTESI MAMMARIA

 Ruolo della Risonanza nello studio delle protesi mammaria rotta
L’impiego della Risonanza magnetica nello studio degli impianti protesici mammari fu introdotta negli anni ’90 per mettere in evidenza possibili complicanze delle protesi in silicone.Infatti le sequenze riescono a differenziare molto bene il silicone dal circostante tessuto ghiandolare.

In particolar modo le immagini della risonanza danno informaziuoni molto utili in caso di rottura intracapsulare, di rottura extracapsulare con stravaso di silicone, di dislocamento  delle protesi ed in alcuni casi anche di presenza di focolai di infezione.

Molto utile la risonanza è nei casi di contrattura capsulare dando molte notizie sull’eventuale spessore della capsula periprotesica e della possibile iniziale deformazione della protesi , che potrebbe portare ad una futura rottura.

prenotazione visita senologica Prof. Massimo Vergine

  Prof. Massimo Vergine Chirurgo senologo a RomaProf. Massimo Vergine-Chirurgo senologo

Primario  Unità Operativa Complessa della Chirurgia della mammella del Policlinico Umberto I di Roma- Chirurgo Breast Unit

Principale area di interesse clinico è la diagnosi  diagnosi e trattamento chirurgico del tumore al seno con altre 30000 visite senologiche  e 4000 interventi chirurgici .

Ha acquisito una notevole esperienza nelle varie procedure chirurgiche , dalla quadrantectomia con incisioni minime alla mastectomia con risparmio di cute e capezzolo.

Socio  della SIC ( Società Italiana di Chirurgia ) e dell’Anisc ( Associazione Nazionale Italiana Senologi Chirurghi)

Presidente di Filo Teso  associazione di donne operate per tumore al seno

 

 

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