Come leggere un esame istologico di un tumore al seno?

 

LEGGERE L’ESAME ISTOLOGICO DEL TUMORE AL SENO

 

Leggere un esame istologico del tumore al seno richiede competenze specializzate e un approccio dettagliato. Questo tipo di analisi fornisce informazioni importanti sulla natura del tumore e guida le decisioni riguardo al trattamento. Di seguito, troverai una guida su come interpretare un esame istologico del tumore al seno:

1. Tipo di tumore al seno

Il primo elemento chiave da considerare è il tipo di tumore al seno. Questo indica l’origine delle cellule tumorali e può essere classificato in diversi modi:

  • Carcinoma duttale: Questo tipo di tumore si origina nei dotti del seno ed è il tipo più comune di cancro al seno.
  • Carcinoma lobulare: Questo tumore ha origine nei lobi del seno ed è meno comune ma può essere più difficile da diagnosticare.
  • Tumore a cellule staminali: Questo è un tipo di tumore meno comune e può avere caratteristiche specifiche.

2. Stadio del tumore

Il rapporto istologico fornirà informazioni sullo stadio del tumore, cioè quanto è progredito. Lo stadio di solito è indicato con numeri romani da 0 a IV e può includere:

  • Stadio 0: Il tumore è in situ, il che significa che è confinato in una zona specifica senza diffusione alle strutture circostanti.
  • Stadio I-III: Questi stadi indicano un tumore invasivo, con un grado crescente di coinvolgimento del tessuto circostante e dei linfonodi.
  • Stadio IV: Questo indica che il cancro si è diffuso a distanza, ad esempio a organi o tessuti al di fuori del seno.

Dimensioni del tumore
L’estensione della malattia viene in genere indicata in millimetri. Nelle forme multifocali (più focolai presenti nello stesso quadrante della mammella) o multicentriche (focolai plurimi in altri quadranti) tutti i focolai vengono riportate le dimensioni.

3. Grado del tumore al seno

Il grado del tumore valuta quanto le cellule tumorali somiglino alle cellule sane. Questa valutazione è spesso espressa in una scala da 1 a 3, dove:

  • Grado 1: Le cellule somigliano alle cellule sane e il tumore è considerato ben differenziato.
  • Grado 2: Le cellule mostrano alcune differenze rispetto alle cellule sane ed è considerato moderatamente differenziato.
  • Grado 3: Le cellule sono molto diverse dalle cellule sane ed è considerato scarsamente differenziato.

Un grado più alto è spesso associato a una maggiore aggressività del tumore.

 

esame istologico tumore al seno

4. Recettori ormonali

L’analisi istologica determinerà se il tumore esprime recettori per gli ormoni, come gli estrogeni e i progesteroni. Questi recettori sono significativi in quanto possono influenzare il trattamento. I risultati possono essere espressi come:

  • ER-positivo (recettore degli estrogeni): Se il tumore esprime il recettore degli estrogeni, è possibile che il trattamento con terapia ormonale sia una opzione.
  • PR-positivo (recettore dei progesteroni): La presenza del recettore dei progesteroni può influenzare le opzioni di trattamento ormonale.

5. Recettore HER2

L’analisi istologica determinerà anche se il tumore esprime il recettore HER2, un fattore di crescita epidermico umano. La presenza o l’assenza di HER2 può influenzare la scelta del trattamento, poiché i farmaci mirati a HER2 sono disponibili per i tumori HER2-positivi.

6.Attività  proliferativa (Ki67)

Questo valore esprime la percentuale di cellule tumorali che hanno la potenzialità  di duplicarsi. In generale maggiore è la percentuale più le cellule tumorali tendono ad essere aggressive.

7.Invasione vascolare

L’ invasione vascolare è un indicatore di aggressività del tumore, indica la presenza di cellule tumorali isolate o in agregati all’interno dei vasi sanguigni e linfatici circostanti il tumore e rappresenta quindi un parametro che dovrebbe essere sempre segnalata nel referto.

8. Stato dei linfonodi

Nei casi in cui l’intervento abbia previsto l’asportazione dei linfonodi ascellari il referto indica il numero totale dei linfonodi esaminati e quelli risultati interessati dalla malattia. Viene inoltre specificato il tipo di coinvolgimento metastatico: micrometastasi, parziale, extracapsulare, ecc..

9. Margini chirurgici nel tumore al seno

Il rapporto istologico può anche indicare se i margini del tessuto rimosso durante la chirurgia (come la mastectomia o la tumorectomia) sono liberi da cellule tumorali (margini negativi) o se sono presenti cellule tumorali ai margini (margini positivi). Margini positivi possono richiedere ulteriori interventi chirurgici.

In generale, la comprensione e l’interpretazione di un esame istologico del tumore al seno richiedono competenze mediche specializzate. Il tuo medico, solitamente un oncologo o un chirurgo oncologo, sarà in grado di discutere i risultati con te, spiegare le implicazioni e consigliare le migliori opzioni di trattamento in base ai risultati dell’analisi istologica.

10.pT.N.M.

Questa sigla è l’espressione del sistema TNM adottato a livello internazionale per classificare in gruppi omogenei i tumori. In particolare T indica la categoria tumore primitivo (è un indicatore delle dimensioni e dell’estensione del tumore), N quella dei linfonodi regionali (indica la presenza/assenza di coinvolgimento metatstatico del linfonodi), M il coinvolgimento metatstatico (a distanza). La p minuscola indica invece che i parametri sono frutto di una valutazione anatomo-patologica. Per ognuna delle tre categorie principali la classificazione prevede una serie di sottocategorie che consentono di descrivere con precisione l’estensione anatomica della malattia. La classificazione TNM pur mantenendo la sua validità viene oggi integrata con le variabili biologiche della malattia vista la sempre maggior importanza che queste stanno acquisendo per la pianificazione delle cure e la valutazione della prognosi.

Prenotazione visita senologica-Prof. Massimo Vergine

Prof. Massimo Vergine-Chirurgo senologo

Primario  Unità Operativa Complessa della Chirurgia della mammella del Policlinico Umberto I di Roma- Chirurgo Breast Unit

Principale area di interesse clinico è la diagnosi  e trattamento chirurgico del tumore al seno con altre 30000 visite senologiche  e 4000 interventi chirurgici .

Il Prof. Massimo Vergine è un chirurgo senologo con oltre 30 anni si esperienza nel campo della chirurgia oncologica della mammella, impegnato ogni giorno a ridare speranza e forza alle donne che affrontano il difficile percorso della malattia al seno.

Oltre alla sua preparazione clinica , il Prof. Massimo Vergine è noto per la sua empatia, accanto alle sue pazienti non solo come medico ma anche come sostegno emotivo che è parte integrante della guarigione  Ogni intervento chirurgico è un atto di cura che va oltre la sala operatoria . E’ un momento di rinascita , di fiducia , di ricostruzione. Il suo lavoro è fatto di gesti precisi e di cuore , perchè sa che guarire non è solo un risultato medico  ma un percorso umano da compiere insieme.

Attraverso le innovazioni nel campo della chirurgia della mammella e un approccio multidisciplinare , aiuta ogni giorno le  donne colpite dal tumore al seno  a riappropriarsi della propria femminilità e della propria vita, costruendo con loro un legame di speranza e di fiducia.  Ogni donna è unica , e la sua missione è restituire loro la forza  di guardare al futuro con il sorriso.

Socio  della SIC ( Società Italiana di Chirurgia ) e dell’Anisc ( Associazione Nazionale Italiana Senologi Chirurghi)

Presidente di Filo Teso  associazione di donne operate per tumore al seno

Direttore Master Universitario di II livello in ” Tecniche Avanzate in Diagnostica e Chirurgia Oncologica della Mammella” alla “Sapienza” di Roma

Per appuntamento per visita senologica Policlinico Umberto I  tel. 06.49977800    tel. 339.6166430

o scrivere a  massimo.vergine@uniroma1.it           Visita il Lunedi ore 8-13

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